lunedì 3 giugno 2013

Concorso "Racconta il viaggio"

il concorso educativo esperienza.Italo nell'anno scolastico 2012/2013 ha coinvolto tantissime scuole italiane, la classe 3 BL ha partecipato presentando un piccolo racconto .


Un viaggio in treno

-Introduzione
Il viaggio è stato un tema popolare tra gli uomini fin dall’ antichità.
Uno degli esempi più celebri è sicuramente l’Odissea in cui sono narrate le peripezie di Ulisse.
Col tempo viaggiare è diventato sempre più semplice,sicuro e veloce: all’origine l’uomo preistorico compiva grandi distanze a piedi e solo in seguito iniziò ad usare i cavalli.
Più tardi  sono comparsi i primi treni e le prime macchine; inizialmente questi mezzi non erano fruibili da tutti a causa dei prezzi elevati, mentre ora viaggiare non è più considerato un lusso, ma è accessibile a tutti.
Anche lo scopo del viaggio è cambiato: nel passato coloro che si spostavano erano per lo più soldati; ora invece sono studenti,uomini d’affari,pendolari ecc…
Viaggiare sta diventando sempre più veloce e confortevole ed è possibile scegliere tra vari mezzi di trasporto pubblico e privato:  treno,macchina,aereo,autobus e metropolitana.
In particolare il termine treno deriva dal latino “trahere”, tradotto in italiano con il verbo “tirare”. 
La storia di questo mezzo, inteso come convoglio su binario, ha origini antiche e non definite.
Il concetto del binario più motrice, più carrello lo possiamo collegare certamente in epoca romana.
Si suppone che, nella miniere di zolfo siciliane ai tempi di Verre,gli schiavi trasportassero il materiale anche con l’aiuto di carrelli spinti su binari.





-Un po’ di storia
Compiendo un balzo in avanti arriviamo alle macchine a vapore semoventi di Joseph Nicolas Cugnot del 1769.
Nel 1801 Richard Trevithick progetta la locomotiva Coalbrookdale, automotrice e destinata al traino di carrelli nelle miniere di Merthyr-Tydfil
Arriviamo cosi a George Stephenson e al figlio Robert che con Rocket nel 1829 riuscirono a creare le basi per quello che noi definiamo e conosciamo come “Treno”.

-Un po’ di cultura del viaggiare
Da notare anche il fatto che questo mezzo ha sempre portato vantaggi in campo industriale e la realizzazione del “convoglio su rotaia”, ha accompagnato la rivoluzione industriale e sociale nel periodo pre e post ‘900 e ancor oggi influenza comportamenti sociali e culturali.
Pensando alle nostre esperienze passate, bisogna ammettere che salendo su un treno viene spontaneo osservare il mondo che scorre fuori dalla finestra.
In quel momento ci si sente sospesi in una dimensione senza tempo,che induce a riflettere su noi stessi, portando anche a conclusioni inaspettate oppure può essere punto d’incontro con persone nuove,che non appartenendo al nostro quotidiano, non avremmo la possibilità di conoscere.
Possiamo concludere dicendo che, viaggiando,ognuno di noi intraprende nuove avventure ed acquista nuove informazioni sull’ambiente circostante.



-Il viaggiatore 
Immaginiamo un vagone lanciato nello spazio, con il proprio carico di vita.
Immaginiamo il carico di vita che si disintegra in tante particelle che occupano delle zone di spazio: adesso qui , adesso colà.
Tutto si muove, almeno sembra , fino a che le particelle vorticanti non si fermano “catturate” dagli spazi ....il proprio orbitale o il proprio mondo
I viaggiatori sembrano persi nello spazio del proprio io, timorosi di mostrare ciò che non debba essere mostrato, chi legge, chi sonnecchia, chi le ascolta la musica...tappato nel proprio mondo dalle cuffiette...
Noi ci siamo immaginate questo viaggio, come un’onda fluttuante sui binari...veloce come il vento....silenziosa e timorosa nel mostrare la prorpia identità...è tutto silenzioso, t’assopisci nei sedile sprofondanti e veleggi nel mondo della fantasia...rincorri i sogni , ma anche le futili cose....Non hai appena finito di pensare che già la stazione ti viene incontro: qualcuno parla nell’altoparlante...la tua meta s’avvicina , sei contento e ti guardi attorno somministrando qualche sorriso al viaggiatore a te vicino...
Buon viaggio...esclami ad alta voce, quasi per paura che non t’ascolti, ed egli sorride...e mi lancia un “grazie “ sincero accompagnato da quel sospirato sorriso.








-Dialogo tra i massimi sistemi su un vagone errante

Immagino anche quei due signori , che animatamente stanno discutendo, m'avvicino e ascolto prima di avviarmi verso l’uscita.
Un signore dai capelli brizzolati e la pipa, spenta  : giammai che su un treno si possa fumare...non aleggia neanche l’aroma tipico delle vecchie pipe...sembra che stia manducando quel cannello divorato dall’età ..
Egli esclama:<<Albert ...eppur ti dicevo, che quando t’avvicini al punto, esso s'allontana...>, l’altro signore dai capelli arruffati, anch’egli con una vecchia pipa...
lo guarda e lo zittisce con un “uffà..il mondo non è uno , nel punto in cui sei deve esserci, altrimenti non ci sei e non c’é neanche il punto...”
Il piccolo uomo azzimato , sorride e con fare sornione, risponde: < ..vedi Albert, il punto deve esserci , ma se fosse un punto non potrebbe essere un oggetto qualunque, e poiché tutte le cose sono eguali, tutto è eguale....il punto quando c’é , non c’é ma se ci fosse sarebbe qua e là...ma forse ne qui nè là...>>
,Albert lo guarda , un pò nervoso e apostrofa :..caro Erwin...un punto deve essere un punto, non può essere “forse un punto”, lo guardo lo disegno e lo guardo...un punto...” si ferma per succhiare il cannello della propria logora pipa:<<...siamo sul treno, noi siamo fermi o ci muoviamo?...se affermi che siamo fermi hai ragione, siamo fermi per il treno, ma nel contesto siamo in moto assieme al treno, quindi muoviamo...guarda fuori...>>
Erwin, alzando gli occhi attraverso il vetro del finestrino....pensoso...esclama ad alta voce:<<ehm... vorrei che il mondo non corresse tanto, il treno corre ed io non sento il rumore , solo un fruscio...il tempo è un fruscio che t’avvolge e ti porta via...se ci fosse il tempo. Ma tutto appare immanente...fissando le figure fuggenti ad di fuori del finestrino....<<...pensa che tutto è moto...forse hai ragione, ma se tutto fosse moto e immoto, non ci sarebbe nè tempo nè spazio...solo la solitudine dello spazio..  
 Alberto lo guarda sorridendo:<< ..la solitudine , dici?...non esiste la solitudine...semmai una folla..una folla particolare, una folla fatta da tutti i punti uguali: tutti eguali ....ci muoviamo però con tempi diversi...se esiste un punto in cui ci si parte...da una stazione si parte...dal resto si fugge, si fugge allontanandoci sempre di più nell’immensità....quell’immensità che vorrei toccare con un dito: vorrei che tutto fosse raccolto in una sola legge per potere dire se quell’immensità è immensità o forse  l’inizio di un’altra immensità....>> ...poi rimane in silenzio ed esclama ridendo:<< ...suvvia Ervin...perché non giochiamo a dadi?...>>
M’allontano un po' confuso, il dialogo tra i due mi ricorda qualcosa , ma il tempo è terminato e devo scendere in fretta, prima che gentilmente, il capotreno mi ricordi che non sono nè in cielo nè in terra: ma su un treno che velocemente è fuggito sulle rotaie: ma con tempo e un orario ben preciso!

Bibliografia
-wiki
-appunti del proffe di scienze
-appunti di storia

Commento finale
Ci siamo immaginate un attimo in cui è  solo attimo fuggente, quell’attimo che cerchi di carpire in silenzio .....tutti gli attimi di un attimo. 
Ma cosa è un attimo...se non la voglia di fuggire in una giornata di sole per arrivare a quella meta agognata: se non con un treno veloce?
Grazie di cuore al nostro proffe : Antonino La Manna
Classe 3 A Linguistico
Liceo Golgi 
Via Folgore 15
25043 Breno BS